A fine giornata, può essere difficile “staccare”. La giornata continua a infuriare nella testa, il corpo continua a vibrare. Ed ecco che arriva il latte: caldo, ma non bollente. Ha un pizzico di cannella, un pizzico sulla punta di un coltello. Basta così. La bevanda si prepara lentamente, senza bollire. Si beve da una tazzina. Non stimola, non riscalda: attutisce. Non all’istante, non radicalmente. Ma con i primi sorsi, cala il silenzio. Non è un sonnifero, è un ponte morbido tra il giorno e la notte. Dopo un latte del genere, non si ha voglia di parlare. Si vuole tacere e prendersi il proprio tempo.
